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Per questa ragione, una indiscriminata riduzione del fondo sanitario già contrattualizzato con gli erogatori privati accreditati, non farà altro che ridurre la loro capacità di fornire prestazioni sanitarie a favore di tutti i cittadini, quantificabili in 56.000 ricoveri ospedalieri annui in meno per [url=http://www.mquin.com/giuseppezanotti.php]giuseppe zanotti sneakers[/url] patologie oncologiche, neurochirurgiche, cardiologiche, ortopediche, per la [url=http://www.vivid-host.com/barbour.htm]www.vivid-host.com/barbour.htm[/url] dialisi, ecc., difficilmente assorbibili dalla capacità del sistema pubblico.
Inoltre la spesa ospedaliera pubblica aumenterebbe immediatamente dello 0,6% di [url=http://www.ilyav.com/uggpascher.php]boots ugg pas cher[/url] ciò che oggi spende lo Stato.
E’ bene chiarire all’opinione pubblica che le strutture ospedaliere private accreditate vengono remunerate dalle Asl sulla base di tariffe stabilite dalla stessa P.A., il più delle volte a valori ulteriormente scontati e solo per le prestazioni effettivamente erogate.
Una manovra è giusta ed equa se mostra di incidere sulle inefficienze e sui costi ingiustificabili e fuori [url=http://www.thehygienerevolution.com/barbour.php]barbour paris[/url] controllo.
Gli ospedali privati accreditati sono l’unica voce certa nelle spese della sanità pubblica. Questa riduzione decisa [url=http://www.rtnagel.com/airjordan.php]nike air jordan pas cher[/url] dal Governo [url=http://www.sandvikfw.net/shopuk.php]hollister outlet sale[/url] produrrebbe l’unico effetto di privare significativamente i cittadini del loro fondamentale diritto alla tutela della salute.
Basti considerare che, sul totale delle prestazioni erogate dal servizio sanitario, il 25% è stato fornito da ospedali privati accreditati e che il costo sostenuto dallo stato per tali prestazioni è pari solo al 15% della spesa sanitaria complessiva (dati 2010). [url=http://www.achbanker.com/home.php]hollister france[/url] In altre parole spendendo il 15% [url=http://www.mquin.com/giuseppezanotti.php]giuseppe zanotti pas cher[/url] si sono curati il 25% di tutti i malati.
Spesso si crede erroneamente che gli ospedali privati “sottraggano” pazienti al sistema pubblico. Al contrario, gli ospedali privati accreditati rappresentano un [url=http://www.getconversational.com]hollister pas cher[/url] elemento di complementarietà rispetto al Sistema Sanitario Nazionale, rispondendo in modo efficace ed efficiente a specifiche esigenze dell’utenza e di [url=http://www.mansmanifesto.fr]doudoune moncler homme[/url] fatto permettendo uno snellimento del flusso dei pazienti che accedono ai servizi [url=http://www.vivid-host.com/barbour.htm]barbour uk[/url] sanitari.
Consapevoli della necessità di mettere mano ai costi sostenuti dall’intero apparato, quello che stona nei cosiddetti “tagli” alla spesa sanitaria è la paventata riduzione del 2% del fondo sanitario destinato agli erogatori privati accreditati, i quali rappresentano gli unici costi certi, misurabili e verificabili da parte di chiunque.
Inoltre, le stesse aziende ospedaliere private hanno i loro bilanci pubblicati (cosa che non vale per l’ospedalità pubblica) e sono chiamate sia a soddisfare i requisiti tipici del concessionario di pubblico servizio sia ad operare secondo le logiche del mercato, ossia salvaguardando la redditività e [url=http://www.thehygienerevolution.com/barbour.php]barbour[/url] riducendo le inefficienze.
L’esigenza di provvedere con urgenza ad una revisione della spesa pubblica ha portato il Governo ad anticipare alcuni provvedimenti che, mentre da un lato andranno ad incidere sui costi delle Istituzioni, dall’altro mireranno alla riduzione della spesa per i servizi pubblici.
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